
Da un punto di vista strettamente naturalistico il Delta del Po costituisce la più importante zona umida d’Italia, con la presenza di situazioni ambientali (a volte uniche nel panorama nazionale) che vanno a costituire un territorio estremamente variegato. Si possono infatti incontrare sistemi dunali costieri, formazioni sabbiose, scanni, aree lagunari, valli da pesca, barene, isole fluviali, dune fossili, argini, canali, corsi fluviali, pinete costiere, boschi ripariali, golene, zone umide salmastre, zone umide di acque dolce.
Un territorio così vario supporta una presenza biologica molto articolata con una notevole biodiversità, importante sia da un punto di vista numerico, sia da un punto di vista di qualità e rarità. Sono presenti ben oltre mille specie di flora vascolare ( di cui almeno trenta di orchidee, e fra queste Ophrys apifera qui a lato), distribuite in base alle esigenze ecologiche. Fra queste ricordiamo alcune particolarmente rare o interessanti da un punto di vista fitogeografico come l’ibisco litorale (Kosteletzkya pentacarpos), il fiordaliso di Tommasini (Centaurea tommasinii), la salicornia veneta (Salicornia veneta), lo sparto delle barene (Spartina maritima), la granata hirsuta (Spirobassia hirsuta), il cisto femmina (Cistus salviifolius), la piantaggine di Cornut (Plantago cornuti) il giuncastrello marino (Triglochin maritima) e l’apocino veneziano (Trachomitum venetum).
Anche la fauna presenta una notevole variabilità in tutte le sue componenti; gli ambienti acquatici e le zone umide in generale, ospitano comunità molto caratteristiche, spesso sono presenti specie con ristrette esigenze ecologiche e pertanto fortemente vincolate a questi habitat. Considerando che negli ultimi decenni vi è stato un enorme impatto antropico su buona parte dei territori costieri e di pianura della penisola italiana, con una drastica diminuzione delle aree naturali, il Delta del Po si prospetta come uno degli ultimi complessi superstiti e meglio conservati delle zone umide italiane. Quest’area è fondamentale per le funzioni di protezione, conservazione e diffusione della notevole biodiversità presente.
Gli invertebrati sono innumerevoli, e nonostante siano ancora in corso vari studi di approfondimento, sono note alcune specie di notevole valore fra cui ricordiamo: la polissena (Zerynthia polyxena), il licenide dei prugni (Satyrium pruni), varie cicindele (Cylindera trisignata, Cicindela majalis, Calomera littoralis), e altri coleotteri piuttosto rari (Carabus cancellatus, Scarabaeus semipunctatus, Polyphylla fullo, Acinopus ammophilus, Osmoderma eremita).
Valutando acque dolci, salmastre e salate si contano oltre 50 specie di pesci, fra queste citiamo due interessanti specie eurialine, l’anguilla (Anguilla anguilla) e lo storione cobice (Acipenser naccarii), che compiono migrazioni per scopi riproduttivi dal mare alle acque interne e viceversa.
Fra i rettili ed gli anfibi complessivamente sono presenti una trentina di specie alcune di queste particolarmente rare come la rana di Lataste (Rana latastei) ed il pelobate fosco (Pelobates fuscus) fra gli anfibi, la testuggine palustre (Emys orbicularis) e la testuggine terrestre di Hermann (Testudo hermanni) fra i rettili.
Il Delta del Po ospita oltre 40 specie di mammiferi, tra cui notevolissima la presenza del cervo della Mesola (Cervus elaphus), l’unica popolazione autoctona dell’Italia peninsulare.


Da un punto di vista strettamente naturalistico il Delta del Po costituisce la più importante zona umida d’Italia, con la presenza di situazioni ambientali (a volte uniche nel panorama nazionale) che vanno a costituire un territorio estremamente variegato. Si possono infatti incontrare sistemi dunali costieri, formazioni sabbiose, scanni, aree lagunari, valli da pesca, barene, isole fluviali, dune fossili, argini, canali, corsi fluviali, pinete costiere, boschi ripariali, golene, zone umide salmastre, zone umide di acque dolce.
Un territorio così vario supporta una presenza biologica molto articolata con una notevole biodiversità, importante sia da un punto di vista numerico, sia da un punto di vista di qualità e rarità. Sono presenti ben oltre mille specie di flora vascolare ( di cui almeno trenta di orchidee, e fra queste Ophrys apifera qui a lato), distribuite in base alle esigenze ecologiche. Fra queste ricordiamo alcune particolarmente rare o interessanti da un punto di vista fitogeografico come l’ibisco litorale (Kosteletzkya pentacarpos), il fiordaliso di Tommasini (Centaurea tommasinii), la salicornia veneta (Salicornia veneta), lo sparto delle barene (Spartina maritima), la granata hirsuta (Spirobassia hirsuta), il cisto femmina (Cistus salviifolius), la piantaggine di Cornut (Plantago cornuti) il giuncastrello marino (Triglochin maritima) e l’apocino veneziano (Trachomitum venetum).
- Atlante lagunare costiero del delta del Po: http://www.bonificadeltadelpo.it/wp-content/uploads/2016/10/atlante-lagune_ott.pdf
- Evoluzione del Delta del Po http://www.bonificaferrara.it/index.php/sitl1/morfologia-del-territorio/63-evoluzione-del-territorio-e-della-fascia-costiera
- Flora ferrarese: http://online.ibc.regione.emilia-romagna.it/I/libri/pdf/Flora_ferrarese.pdf
- I boschi del Delta del Po: http://www.parcodeltapo.org/images/documenti/I%20boschi%20del%20delta%20del%20Po%20-%20iPad.pdf
- Anfibi del Delta del Po: http://www.parcodeltapo.org/images/documenti/Anfibi%20delta%20del%20Po.pdf
- Atlante uccelli nidificanti Delta Po : http://www.parcodeltapo.it/media/pdf/Atlante%20volatili.pdf
